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Ingegneri: formati per risolvere problemi

L’etimologia del sostantivo “ingegneria” riporta a quella di “ingegno”, ovvero la “facoltà dell’intelletto di intuire, escogitare realizzare, apprendere”. L’ingegnere è normalmente considerato un professionista che è stato educato alla forma mentis e alla attitudine all’analisi e alla risoluzione di problemi concreti di progettazione, previsione, controllo e gestione. Per chi volesse studiare ingegneria, tra le tante ottime facoltà in Italia, l’edizione 2024 del QS (Quacquarelli Symonds) World University Rankings indica il Politecnico di Milano, per l’ottavo anno consecutivo, come miglior università italiana. Passa dal 139° posto della classifica mondiale dello scorso anno al 123° attuale. Naturalmente per studiare ingegneria c’è sempre lo svizzero ETH Zurich Swiss Federal Institute of Technology, oggi al settimo posto nel mondo, o il Massachusetts Institute of technology (MIT), USA, che si colloca al primo posto nella classifica del QS World University Rankings. Ingegneria è un corso di studi versatile e che prepara a diversi e differenti sbocchi professionali. Era un ingegnere Carlo Emilio Gadda, ingegnere di professione ma anche scrittore originale e poeta e che collaborò a lungo con la Rai in programmi culturali. Ingegnere era anche Adriano Olivetti, così come Gustave Eiffel, Thomas Edison e lo è lo stesso Elon Musk, solo per citare alcuni nomi noti. In Italia, un ingegnere svolge una serie di ruoli e responsabilità in diversi settori.

Gli ingegneri possono specializzarsi in diverse discipline e trovare lavoro in una vasta gamma di industrie e attività di consulenza, oltre che nella libera professione. Alcune delle aree di specializzazione più comuni includono: ingegneria civile e ambientale, ingegneria industriale, ingegneria dell’informazione, ingegneria meccanica, elettrica ed elettronica, informatica, ma anche ingegneria aerospaziale, chimica, dell’ambiente, delle telecomunicazioni. Ingegneria biomedica riguarda la progettazione e lo sviluppo di dispositivi medici e tecnologie per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone. Ed ancora ci si può formare in ingegneria gestionale, dei materiali e matematica. L’abilitazione alla professione si acquisisce sostenendo l’esame di stato e l’Albo è diviso in tre settori: ingegneria civile e ambientale, ingegneria industriale, ingegneria dell’informazione. Stando a quanto emerge dall’ultimo rapporto del Centro Studi del Consiglio Nazionale Ingegneri, anche se il numero degli iscritti all’Albo è inferiore al numero di nuovi laureati, gli iscritti all’Albo professionale continuano a crescere e ad inizio 2023 toccavano il numero di quasi 250.000, con un incremento dell’1,2% rispetto allo scorso anno. La distribuzione territoriale degli iscritti all’Ordine vede circa il 41% degli iscritti nel meridione d’Italia e la Lombardia si conferma ancora una volta la regione con il numero più elevato di iscritti, insieme al Lazio e alla Campania. Un fenomeno interessante è dato dal numero sempre crescente di donne che si affacciano alla professione. Insieme all’aumento di iscrizioni femminili alle facoltà di ingegneria, si registra anche un aumento di donne iscritte all’Albo. Le donne oggi arrivano a costituire infatti quasi il 17% degli iscritti, mentre 15 anni fa rappresentavano appena il 9,1%. Questi tassi di crescita, decisamente superiori rispetto a quelli rilevati tra gli uomini, fanno sì che i saldi positivi tra iscrizioni e cancellazioni degli iscritti, rilevati negli ultimi anni, siano dovuti quasi esclusivamente alle donne ingegnere.

La richiesta costante delle aziende e delle società di consulenza per i profili professionali con laurea in ingegneria, probabilmente non incentiva però la propensione dei nuovi abilitati ad entrare nel sistema ordinistico. Malgrado l’aumento degli iscritti alle facoltà di ingegneria, dai dati dell’Albo si rileva che continua a ridursi la quota di iscritti con meno di 40 anni, ad inizio 2023 pari al 23,5% mentre nel 2019 era il 26,5%. Unitamente al fatto che la quota di iscritti che supera i 65 anni sta aumentando ed è pari al 16,5%. Che il ricambio generazionale ne soffra è certificato anche da un dato curioso: tra gli iscritti continua ad aumentare il numero di ingegneri centenari o addirittura ultracentenari, ben 55 nel 2023. Le matricole universitarie di ingegneria sono ancora in crescita e arrivano a sfiorare i 60 mila individui. I corsi di ingegneria industriale si confermano quelli che richiamano il maggior numero di studenti tra i neo iscritti. Spicca inoltre l’incremento del numero di immatricolati ai corsi di laurea del settore “civile ed ambientale”: più 4,6% rispetto all’anno accademico precedente, mentre i corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Architettura e Ingegneria edile-architettura, già da alcuni anni registrano un incremento del numero di immatricolazioni: nel 2021/2022 superiore dell’11,2% rispetto all’anno accademico precedente. In coerenza con questo dato, le iscrizioni all’Albo vedono, anche nel 2023, aumentare il numero degli iscritti al settore civile ed ambientale.

Guardando al futuro e ai cambiamenti in atto della tecnologia e del mercato del lavoro, non mancano certo agli ingegneri mentalità e preparazione teorica e tecnica per saper cogliere tutte le opportunità offerte dallo sviluppo scientifico e tecnologico, in ognuno dei settori in cui essi operano.  Sarà naturalmente sempre più necessario mantenere flessibilità di approccio e capacità di lavorare in team integrati e spesso polifunzionali. Ma per elezione, unitamente ad altre professioni STEM, gli ingegneri sono, e saranno sempre più, i professionisti capaci sia di progettare innovazioni tecnologiche, che di lavorare con le nuove tecnologie.

A cura di Prof. Umberto Frigelli

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